
LIPOAID
Integratore alimentare in capsule a base di estratti vegetali di Gymnema, Moringa e Fieno Greco, utili nell’ambito di diete, specialmente quelle ipocaloriche.
Bacopa monnieri (L) Wettst è il nome scientifico dell’Issopo d’acqua, una specie che appartiene alla famiglia delle plantaginaceae. Appare come una piantina a portamento eretto, predilige ambienti umidi e paludosi, e presenta foglie verdi carnose e graziosi fiori bianchi. Nella tradizione ayurvedica viene chiamata Brahmi (anche se è un nome condiviso con altre specie) perché apre la porta della mente verso una piena conoscenza. Tradizionalmente la Bacopa è utilizzata per trattare l’ansia, lo stress e l’insonnia.
Sulla base delle recenti evidenze scientifiche la Bacopa è utilizzata principalmente come ingrediente nootropo per migliorare le performance cognitive, in particolare la memoria e l’attenzione. La Bacopa, inoltre, è un ingrediente in molte formulazioni a base di erbe ayurvediche per il benessere mentale, perché favorisce il rilassamento in caso di stress. Per gli estratti si utilizzano le foglie e il fusto della Bacopa.
La Bacopa contiene molti principi attivi; in particolare sono presenti alcaloidi e steroli (stigmasterolo, il beta-sitosterolo) ma i costituenti più rilevanti, i bacosidi e le bacosaponine, sono i principali responsabili delle proprietà della pianta.
L’azione neuroprotetiva della bacopa è attribuita al bacoside A, un complesso costituito da quattro composti: il bacoside A3, il bacopaside II, il bacopaside X e la bacopasaponina C.
Gli estratti di B. monnieri e i bacosidi favoriscono un ambiente a basso stress ossidativo in vari tessuti, in particolare nel fegato e nel cervello. I bacosidi, infatti, diminuiscono lo stress ossidativo molto grazie all’eliminazione dei radicali liberi, contrastando la perossidazione lipidica e pronuovendo l’attivazione degli enzimi antiossidanti. La base molecolare dell’attività neuroprotettiva dei bacosidi è attribuita alla regolazione dei principali neurotrasmettitori (acetilcolina [ACh], 5-idrossitriptamina [5-HT], dopamina [DA] e serotonina).
Alcuni risultati suggeriscono che la Bacopa possa esercitare un effetto antinfiammatorio mediato dal NF-κB e migliorare i processi di segnalazione intracellulare associati alla sinaptogenesi (CREB).
Un aspetto piuttosto sottovalutato riguarda gli anziani e le carenze nutrizionali tipiche della terza età. Diverse ricerche si sono concentrate sull’utilizzo di questa specie come base per farmaci per il trattamento della demenza senile, del morbo di Parkinson e dell’epilessia. Alcuni studi clinici preliminari hanno sottolineato che la Bacopa ha il potenziale per migliorare in modo sicuro le prestazioni cognitive durante il fisiologico processo nell’invecchiamento.
Uno studio clinico del 2008 ha evidenziato gli effetti della Bacopa in 54 anziani (età media di 73,5 anni) sani e senza segni clinici di demenza. Dopo un periodo di trattamento di 12 settimane (3 mesi), 48 partecipanti hanno completato lo studio senza mostrare profili di tossicità o eventi avversi gravi e con significativo miglioramento delle performace cognitive e della memoria.
In letteratura si trova anche uno studio clinico relativo a giovani studenti universitari, reclutati per valutare l’effetto della Bacopa monnieri sulla memoria. Lo studio parallelo, randomizzato, non incrociato, controllato con placebo, in doppio cieco, ha valutato la somministrazione di Bacopa su 60 studenti di medicina del secondo anno, seguendoli per 6 settimane. Il gruppo di test ha riportato un miglioramento statisticamente significativo nei test relativi alle funzioni cognitive con l’uso di Bacopa monnieri.
Si segnalano anche studi su adolescenti con disturbi dell’attenzione e iperattività. I risultati preliminari risultano piuttosto incoraggianti, occorrono tuttavia studi più avanzati con un robusto disegno sperimentale e un numero adeguato di pazienti.
Sotto il profilo della sicurezza, l’utilizzo di questa pianta non è stato collegato ad aumenti degli enzimi epatici durante la terapia né a casi, clinicamente evidenti, di danno epatico acuto. Tuttavia, come per moltissime specie botaniche mancano studi a lungo termine e sull’esposizione cronica agli estratti.
Pertanto, l’utilizzo della Bacopa è sempre sconsigliato in gravidanza e durante l’allattamento. Si sconsiglia, inoltre, l’utilizzo da parte di soggetti in trattamento con inibitori delle monoaminoossidasi (MAO – A) per possibili effetti additivi.